Mercoledì 19 dicembre 2012 il CCR, noi consiglieri del CCR abbiamo visitato la sede regionale della Protezione civile di Ancona.

La sala in cui ci hanno ospitato viene chiamata SOUP, ovvero Sala Operativa Unificata Permanente; essa fa parte del centro funzionale, ente fondamentale della Protezione civile. Quest’ultima è divisa in tre “settori”:

  • La Sala Operativa, che è “l’apparato sensoriale” della protezione civile;

  • il CAPI, il centro di allerta, che è il ad entrare in azione (potremmo raffigurarlo simbolicamente come le braccia e le gambe della protezione civile);

  • infine il Centro Funzionale, il cervello di tutta la struttura.

La SOUP ha dei computer che controllano il livello dei fiumi, le perturbazioni e le scosse sismiche attraverso una rete ramificata di sonde che inviano continuamente dati.

C’è perfino un computer dove si possono visualizzare i video registrati da un satelllite. La sala principale del centro funzionale è la Stanza dei Bottoni o sala COR (Comitato Operativo Regionale).

Paolo Cerioni, la nostra guida, ha spiegato che cosa è la Protezione Civile usando delle suggestive similitudini.

La Protezione Civile è come un enorme scatola dove sono contenute tutte le strutture: i Vigili del Fuoco, le Forze Armate, le Forze di Polizia, il Corpo forestale dello Stato, i Servizi Tecnici Nazionali, i Gruppi di Ricerca Scientifica e la Croce Rossa Italiana, che fa parte a sua volta del Servizio Sanitario Nazionale. Nel Centro funzionale, inoltre, si trovano varie postazioni, una per ogni struttura.

Ad esempio nella sala della guardia forestale c’erano dei microfoni per mettersi in comunicazione con i suoi membri.

Dopo una visita al centro funzionale abbiamo visto tutte le varie postazioni, tra cui anche quelle “dormienti”, attive solo in caso di pericolo, i tanti monitor e il sistema di videoconferenza, con il quale il consigliere della 3B è entrato in contatto con il capo dei Vigili del fuoco di Ancona

A capo dela Protezione civile locale c’è il Sindaco che, in caso di calamità naturale, la allerta, coordinando le operazioni necessarie con la Prefettura. Qualsiasi richiesta di intervento viene infatti ricevuta dal Prefetto che la invia al settore interessato. Il CAPI è il primo a reagire in caso di pericolo.

La visita, che si inserisce all’interno del progetto “Scuola multimediale di Protezione civile”, ha rappresentato un momento molto interessante e coinvolgente per conoscere in modo diretto una delle strutture più importanti operanti a livello locale e nazionale.

I consiglieri E. M. e F. G.