Favole classiche composte da giovani scrittori di oggi

Quando gli animali simboleggiano vizi e vitù umane…

LA GIRAFFA E IL LEOPARDO

Una giraffa incontrò un leopardo e iniziò a vantarsi:”io posso vedere dall’alto molte cose che tu non vedi e posso anche mangiare senza dovermi spostare tanto!” Il leopardo, infastidito da tanta presunzione, decise di darle una bella lezione.

Gridò:”Un incendio! Scappiamo!”

Arrivati sull’orlo di un precipizio, il leopardo fece un grande balzo e attraversò l’ostacolo.

La giraffa, molto più impacciata, non riuscì a saltare e cominciò a gridare disperata.

Il leopardo con una grande risata disse che era tutto uno scherzo.

La giraffa capì i suoi limiti.

Ognuno ha i propri pregi e i propri difetti

La gazzella pigra e l’alluvione

Un giorno nella savana diluviò e questo causò seri problemi al terreno. Tutti gli animali si diedero da fare per risistemare la terra tranne una gazzella molto pigra che non contribuì. Il leone, re della savana diede come ricompensa a tutti gli animali che avevano aiutato una grossa quantità di cibo. Quando la gazzella lo venne a sapere andò dal leone a chiedere la sua parte, dicendogli che non sapeva come nutrirsi, visto che l’alluvione aveva portato via tutto. Il leone disse alla gazzella :-Mi dispiace cara mia, chi dorme non piglia pesci:-.

IL FENICOTTERO, LA RANA E IL COCCODRILLO

IN UN LAGHETTO VICINO A UN FIUME VIVEVANO DELLE RANE E DEI FENICOTTERI. UN GIORNO UN FENICOTTERO SBADATO PER POCO NON CALPESTO’ UNA PICCOLA RANA CHE SI INFURIO’ E GRIDO’ CONTRO DI LUI :-“VOI, GIGANTI ROSA CHE NON SIETE ALTRO , NON AVETE IL DIRITTO DI STARE IN QUESTO POSTO , SIETE TROPPO MALDESTRI E VANITOSI !”IL FENICOTTERO FERITO NELL’ORGOGLIO CONCLUSE :-“TU NON PUOI DECIDERE PER NOI , SEI TROPPO PICCOLA E COMUNQUE DOVREBBE ESSERE IL COCCODRILLO CHE VIVE NEL FIUME A DECIDERE QUALE ANIMALE DEVE ANDARSENE … O FORSE HAI PAURA ?” LA RANA DISSE DI NON AVER AFFATTO PAURA E CHE ERA GIUSTO FAR SCEGLIERE AL COCCODRILLO , COSI’ I DUE SI RECARONO AL FIUME.

ARRIVATI A DESTINAZIONE IL COCCODRILLO LI FECE AVVICINARE SE LI MANGIO’ SENZA DIFFICOLTA’ . LA FAVOLA INSEGNA CHE “TRA I DUE LITIGANTI IL TERZO GODE”

GLI ANIMALI E LA LAILA –TARTARUGA

NELLA CITTA’ INCANTATA VIVEVANO UN SACCO DI ANIMALI. QUESTI,PERO’,ERANO UN PO’ STRANI, PERCHE’ NESSUNO DI LORO AVEVA LA BOCCA. TUTTI QUANTI ERANO INCONSAPEVOLI CHE QUESTA COSA ESISTESSE, PERCIO’ CONTINUAVANO TRANQUILLAMENTE A CONDURRE QUELLA VITA SENZA BOCCA E PIENA DI SILENZIO. UN GIORNO, UNA LAILA TARTARUGA, UN LAMA, AQUILA, TARTARUGA (AVEVA LE ALI E LA FACCIA COME UN AQUILA, LA CAPIGLIATURA DI UN LAMA E NELLA PANCIA AVEVA IL GUSCIO DI UNA TARTARUGA), SI ACCORSE DI QUELLA CITTA’ E DELLA SUA PARTICOLARITA’, PERCIO’ DECISE DI SCEGLIERE TRE ANIMALI A CUI DONARE UNA BOCCA. PENSO’ AL SUO CORPO E DECISE DI CONVOCARE ALLA “RIUNIONE” UN’AQUILA, UN LAMA E UNA TARTARUGA. LA LAILA-TARTARUGA FECE VEDERE LE BOCCHE. UNA SI MUOVE LENTISSIMA, UN’ALTRA SBAVAVA DI CONTINUO E L’ULTIMA ERA UN BECCO PERFETTO. LO STRANO ANIMALE RICORDO’ AGLI ALTRI CHE IL LORO OBBIETTIVO ERA QUELLO DI RIUSCIRE A PARLARE. LA TARTARUGA PENSO’ ALLA SUA BELLEZZA PERCIO’ PRESE LA BOCCA CHE SI MUOVEVA PIU’ LENTA PERCHE’ SI ABBINAVA AL SUO CORPO. IL LAMA PENSO’ CHE NON GLI SERVIVA UNA BOCCA COMODA E BELLA, QUINDI PRESE QUELLA CHE SBAVAVA, MENTRE L’AQUILA, SPINTA DALL’OBBIETTIVO, PRESE IL BECCO PERFETTO. ALLA FINE TUTTI PROVARONO A PARLARE, MA LA TARTARUGA PARLAVA TROPPO LENTAMENTE, PERCIO’ NESSUNO LA STAVA A SENTIRE, IL LAMA SPUTAVA SEMPRE, QUINDI NON RIUSCIVA A SPICCICARE NEMMENO UNA PAROLA SOLO L’AQUILA RIUSCI’ NEL SUO INTENTO.

CAPITA COSI’ ANCHE AGLI UOMINI CHE, SPINTI SOLO DALL’ASPETTO ESTERIORE, NON RAGGIUNGONO IL PROPRIO OBBIETTIVO.

Un passerotto troppo audace                  

In un nido c’erano tre passerotti e la loro madre che andava sempre a caccia di vermi , perché i suoi piccoli non erano in grado di volare bene per procurarsi il cibo. Un giorno cadde e si ruppe un’ala. I passerotti dovettero arrangiarsi da soli per sfamare se stessi e la mamma. Il primo saltò da un ramo all’altro con molta prudenza e catturò 3 vermi; il secondo, un po’più audace, si spinse più lontano e, saltellando, ne prese 6.Il terzo passero, il più spavaldo, si gettò in un volo pericolosissimo tentando di arrivare ancora più distante. Cadde a terra e si fece molto male.

OSARE VA BENE….MA CHI FA IL PASSO PIU’ LUNGO DELLA GAMBA RISCHIA DI ROMPERSELA

 gli alunni della classe I C “Alighieri”