Una splendida prima del Nabucco rappresenta la degna conclusione del progetto “Alunni all’opera”

 

 

Quando il sipario del teatro Pergolesi di Jesi si è aperto abbiamo vissuto la magia dell’opera lirica. Lo scorso 18 ottobre era in scena il Nabucco, celeberrimo melodramma del compositore italiano Giuseppe Verdi.

L’opera, sin dalle prime note, è stata molto coinvolgente, soprattutto perché ha permesso a noi ragazzi di conoscere un nuovo genere di musica profondamente diverso da quelli che abitualmente ascoltiamo.

Se non ci fosse stato il progetto “Alunni all’opera”, coordinato dal nostro insegnante di musica Roberto Mori e condotto dalla cantante lirica Mirela Cisman, non avremmo mai pensato che il melodramma potesse essere così bello. La storia, che si svolge fra Gerusalemme e Babilonia, racconta il martirio del popolo ebraico, esiliato dalla propria terra per opera di Nabuccodonosor, re degli assiri. In questo contesto viene narrata la storia di Nabucco, re di Babilonia, padre di Abigaille e Fenena, due donne con personalità completamente differenti. La prima si rivelerà una persona vendicativa e violenta, mentre, la seconda sarà dolce e gentile. Proprio per questo suo carattere accondiscendente sarà costretta a subire le ire della sorella. Tra queste due nascerà un’aspra rivalità per ottenere l’amore di Ismaele, un ebreo, che per sfortuna della sorella, amava Fenena. Alla fine della storia, Abigaille si avvelena, pentita del dolore che aveva provocato alla sua famiglia. L’opera si conclude con il canto “Va’ pensiero”, un brano corale che nel 1842, anno della prima rappresentazione dell’opera, divenne l’emblema del patriottismo risorgimentale ottocentesco. Gli spettatori infatti identificarono le vicissitudini del popolo ebraico con quelle degli italiani che stavano allora vivendo il periodo risorgimentale e il “Va’ pensiero” divenne un inno alla liberazione dall’occupazione austriaca.

Questa esibizione è vivamente consigliata alle persone che amano la musica classica.

M. L., F. D., A F., M. C., M. G. P.