Una mattina al centro di prima accoglienza Caritas di Senigallia. Cronaca a cura delle classi terze della “Alighieri”

Molte persone credono la Caritas sia una struttura in cui volontari forniscono ai poveri ed immigrati cibo e beni di prima accoglienza. Non è così, i ragazzi che abbiamo intervistato ci hanno spiegato che oltre a fornire beni di prima necessità, ascoltano chi arriva al centro, persone che quindi hanno bisogno non solo di mangiare ma anche di parlare raccontando le loro storie oppure i loro problemi e se possibile i volontari li aiutano.

La Caritas è un organismo pastorale, che agisce a nome della diocesi di Senigallia sviluppando un servizio prevalentemente orientato a sensibilizzare, formare e animare la comunità perché non disattenda l’impegno della testimonianza della carità.

I centri sono divisi in:

– prima accoglienza: centri dove si possono fermare persone per poche notti;

– seconda accoglienza: centri dove le persone vengono accolte per periodi più lunghi, cercando di offrire loro anche la possibilità di un reinserimento sociale;

– centro di ascolto: dove vengono ascoltate le persone che lo richiedono;

– centro per lo smistamento di indumenti usati: luogo dove si distribuiscono abiti per persone in difficoltà;

– case famiglia: case dove le mamme con minori o intere famiglie possono alloggiare per periodi molto lunghi, di solito corrispondenti o alla fine di un’emergenza o alla minore età dei figli.

Durante la visita abbiamo intervistato una ragazza che da molto tempo lavora alla Caritas di Senigallia e che quindi ha ascoltato molte storie di tante persone diverse, non solo immigrati, ma anche persone italiane che si sono ritrovate senza né casa né lavoro e hanno avuto bisogno di un aiuto per sopravvivere.

Finita la visita a tutta la struttura del centro di accoglienza, ci siamo recati in una casa famiglia sempre appartenente alla Caritas.

Qui c’erano altri volontari che si occupano principalmente dei bambini e delle loro madri.

Alla casa famiglia ci hanno accolto le due ragazze che aiutano le quattro famiglie ospitate lì in questo periodo.

Entrando nella casa ci si può accorgere che è un luogo dove stanno dei bambini: i muri sono tutti dipinti con colori vivaci e ci sono appesi cartelloni e disegni realizzati da questi ragazzini.

Recentemente l’edificio è stato adibito a centro per l’accoglienza di rifugiati politici di guerra.

Infine abbiamo visitato il piccolo negozio ortofrutticolo, gestito dalla Caritas attraverso la cooperativa Undicesima Ora che si occupa anche della produzione, utilizzando un campo lì vicino.

Storie di solidarietà: interviste ad alcuni volontari

La testimonianza di Nadia

Come ti chiami?

– Nadia

Quanti anni hai?

– 63 anni

Sposata?

– Vedova

Hai fratelli o sorelle?

– Si, ho un fratello e una sorella

Loro cosa ne pensano della caritas?

– All’inizio non erano convinti della mia scelta, poi con il passare del tempo hanno accetto. Comunque anche se non accettavano io facevo ugualmente volontariato alla caritas, perché io seguo il mio cuore

-È religiosa?

– Si, molto. Faccio parte del coro e vado al campo scuola con i ragazzi

Chi ti ha fatto conoscere la caritas?

– Nessuno, mi sono informata io

Qual è il motivo che ti ha spinto per venire qua?

– Volevo aiutare il prossimo e, dopo la pensione, ho deciso di far volontariato qui alla caritas

È bello fare volontariato?

– Si, bellissimo

Da quanti anni sta alla caritas?

– Sto alla caritas da 7 anni, vengo ogni giovedì a cucinare perché è la mia passione.

La testimonianza di Liliana

Noi:
Come ti chiami?

Lei: Mi chiamo Liliana.

Noi: Quanti anni hai?

Liliana: Io ne ho 72.

Noi: E da quanti anni fai volontariato?

Liliana: In totale da 10 anni, ma ho offerto volontariato anche in altre sedi.

Noi: Bene, quanti siete in famiglia?

Liliana: Ho due figli sposati e due nipoti, ma vivo da sola.

Noi: I tuoi figli fanno anche loro volontariato?

Liliana: No, loro no.

Noi: Quando non fai volontariato di cosa ti occupi?

Liliana: Io vado dai miei figli per aiutarli con i bambini.

Noi: Di cosa ti occupi all’interno della Caritas?

Liliana: Io mi occupo dell’armadio, cioè di distribuire i vestiti: prima bisogna dividere i vestiti da quelli utilizzabili e non, poi si distribuiscono a chi ne ha bisogno.                  

Noi: Quando aiuti qualcuno come ti senti?  

Liliana: Be, mi sento molto bene perché capisci che le tue azioni sono state utili per qualcuno.
Noi: Cosa ti ha spinto a fare volontariato?

Liliana: Certamente il desiderio di aiutare qualcuno.