La musica come la poesia per aprire gli occhi sulle sofferenze del mondo

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“voglio che scendano i lucci argentati
non più i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente
così dicevi ed era inverno
e come gli altri verso l’inferno”   (Fabrizio De Andrè, La guerra di Piero)
“Guardate tutte quelle bocche affamate che
dobbiamo nutrire
Guardate tutte le sofferenze che generiamo                                                                                   

Tanti volti solitari tutto intorno                                                                                                                              

Alla ricerca di ciò di cui hanno bisogno” (Queen, Is this the world we created)

Il mezzo per denunciare le problematiche sociali e economiche non è più la poesia ma la musica che colpisce nel segno, al cuore di tutte le generazioni.                        

Tanti cantautori famosi scelgono di mettere in luce le difficoltà affrontate dai paesi poveri, in guerra e con grandi debiti da restituire, tramite testi di canzoni ascoltate in tutto il mondo.  Abbiamo portato a scuola alcune canzoni per noi significative, dalle quali siamo partiti per discutere insieme: cosa ha generato l’evoluzione e l’ingrandimento di problemi che sembravano all’inizio risolvibili? Che azioni potrebbero essere intraprese per risolverli?
Molte canzoni affrontano i temi della guerra e della povertà con parole significative, provando a far comprendere le reali storie di famiglie in fuga dal proprio Paese cercando protezione e un futuro migliore, obiettivi che a noi sembrano ovvi. Forse è proprio questo che non ci aiuta a comprendere la gravità della situazione.                                                        
Dobbiamo diventare i cantautori di un futuro migliore e garantire una vita giusta ed uguale per tutti.
E i testi di alcune canzoni famose può essere un aiuto e uno stimolo verso questa meta.
“Tutta la mia vita ho aspettato
Ho pregato, perché la gente dicesse
Che non vogliamo più combattere
Non ci saranno più guerre
E i nostri bambini giocheranno, un giorno
Non si tratta di vincere o perdere, perché tutti perdiamo
Quando si nutrono le anime con sangue innocente” ( One Day, Matisyahu)