come un originale esperimento possa sfuggire dalle mani del suo creatore e diventare un’esperienza sconvolgente per chi vi partecipa

Non ho mai letto un libro così strano, così originale, così bello come L’onda, un romanzo scritto da Todd Strasser e pubblicato per la prima volta nel 1981. Inspirato ad una storia vera parla di un professore di storia di un liceo che un giorno decide di realizzare un singolare esperimento con gli alunni del suo corso per far riprodurre loro il funzionamento di un sistema totalitario. Ben Ross, il professore di storia, durante il suo corso decide di far vedere agli studenti un video sulla seconda guerra mondiale, in cui si dà un particolare risalto alla figura di Hitler. Molti ne furono affascinati, Laurie Sanders era una dei pochi che provò angoscia e paura, paura che accadesse tutto di nuovo. Il microcosmo della classe riproduceva ciò che era accaduto in passato. Tutti erano uguali, con vestiti uguali, c’era un capo. In più si decide di inventare un saluto e un motto: il braccio lo si doveva muovere formando un onda mentre si doveva dire “la forza è disciplina, la forza è comunità, la forza è azione”. Più giorni passarono più l’esperimento cominciava ad essere una faccenda seria, in breve comincerà ad andare fuori controllo. Chi non ne faceva parte veniva costretto a essere integrato nell’onda con il ricatto di essere escluso per sempre dal gruppo. Laurie e i pochi altri che non ne facevano parte volevano far sapere a tutti di questa faccenda e cercare di farli ragionare di nuovo.
Il suo ragazzo riuscì ad uscirne fuori, e insieme al professore cercheranno di far concludere l’esperimento. In quel giorno ci fu un raduno e si  sfruttò l’occasione per far rivedere il video che era stato proiettato all’inizio delle lezioni. Il professore fece notare che gli alunni, pur essendo consapevoli delle loro azioni, erano andati molto vicini a ripetere gli errori fatti nel passato dai regimi totalitari.
Come avevo detto inizialmente, il romanzo l’Onda mi è piaciuto perché, perché ci trasmette un messaggio molto importante: ognuno deve ragionare con la propria testa e non seguire ciecamente il leader.