“Ma dove vanno a finire le anatre quando fa freddo, mentre il laghetto di Central Park è ghiacciato?” questo fu da sempre il suo più grande dubbio.

Sedici anni. New York. L’indipendenza che porta ad una finale maturazione. Holden: un adolescente dinoccolato, un classico ragazzo non molto interessato agli studi, alla scuola. Non eccelle nella maggior parte delle materie, pertanto espulso da Pencey, una scuola della Pensylvania. “Dal 1888 noi forgiamo una splendida gioventù dalle idee chiare”. Motto sul quale si basano gli ideali di questa scuola, in continuazione messi in dubbio dal protagonista. Stanco della solita vita, ma allo stesso tempo spaventato dalla reazione dei suoi genitori alla notizia dell’espulsione, prende un treno diretto a New York ed, armato di berretto rosso e di qualche soldo, passa alcuni giorni in un lurido hotel dove si scontra con personaggi assai strani, tra i quali una prostituta con la quale però non ebbe nessun tipo di rapporti. Prosegue il suo ‘’viaggio’’ vagando per le strade di questa grande città, incontrando persone già da lui conosciute, come Sally, una ragazza da lui amata poco tempo prima, o a lui sconosciute, come due suore che ritenne molto gentili. In seguito sentì il bisogno di rivedere Pheobe, la sua sorellina minore, con la quale aveva sempre avuto un bellissimo rapporto. Lei non era la sua unica sorella, sebbene Holden avesse un fratello più grande, D.B., ed un fratello minore, Allie, sfortunatamente defunto. Non volendo ancora tornare a casa, si trasferì temporaneamente a casa dell’ex professore Antolini che, a causa di un suo strano comportamento, spinse il protagonista a fuggire via durante la notte. Improvvisamente Holden sente di voler andarsene, di voler scappare da New York, ma grazie a Pheobe decide di tornare a casa e riscopre la spensieratezza osservandola divertirsi a bordo di una giostra. ‘’Non vado più in nessun posto. Ho cambiato idea.’’
‘’The catcher in the rye’’ è il titolo intraducibile del romanzo. Il protagonista sente cantare una famosa canzone scozzese da un bambino per la strada. Crede di ricordarsi quel primo verso, ma se lo ricorda storpiato. l’immagine che questo verso richiama alla mente, è quella di una frotta di bambini che giocano in un campo di segale, sull’orlo di un dirupo; quando un bambino sta per cadere, c’è qualcuno che lo afferra al volo: ‘’the catcher in the rye’’. Vista l’impossibile traduzione, si sono limitati a chiamare il romanzo con il nome del protagonista. ‘’Il giovane Holden’’ è scritto in uno stile, come dire, molto ‘’alla mano’’ e giovanile, lo scopo è quello di far riflettere. Jerome David Salinger nacque a New York nel 1919. Dopo essersi diplomato all’accademia militare di Pensylvania ed aver terminato gli studi universitari, Salinger partecipò alla seconda guerra mondiale. Al suo ritorno intraprese l carriera dello scrittore, pubblicando sul ‘’New Yorker’’ e sul ‘’Collier’s’’ i suoi primi racconti e novelle. Salinger, con questo libro, ci fa trovare davanti alle scelte più importanti, che un qualsiasi adolescente deve compiere. Il viaggio a New York può essere visto come il viaggio, il percorso di un adolescente nel mondo degli adulti. Gli dà alla testa inizialmente, no? Per poi fargli accadere il contrario, stupirlo. Ciò che si può vedere in questo romanzo, è il bambino che si rifiuta di crescere, forse proprio perché il mondo degli adulti a noi giovani non piace. Un Holden che, quindi, può tranquillamente rappresentare un giovane qualsiasi di oggi. 
‘’The catcher in the rye’’. 
Il giovane Holden.